Passaggio di  Crociati e Pellegrini

Ai piedi dei Gargano, a circa sette chilometri da Siponto , in località detta Lama Volara sorge la Chiesa di San Leonardo con l'annesso convento e la domus hospitalis apprestata ad susceptionem paupernm. Qui i pellegrini e i crociati diretti verso la grotta dell' Arcangelo Michele sostavano per qualche tempo.
La chiesa fu fondata dai canonici regolari di S. Agostino, presumibilmente agli inizi del XII secolo. La dedica a S. Leonardo, venerato in Aquitania e nei Limousin, il cui culto si diffuse in Italia negli anni della conquista normanna, testimonia un legame culturale con la Francia. Il periodo di maggior splendore del monastero (seconda metà del XII secolo) è legato alla figura di due priori: Riccardo, celeberrimus prior, e Pietro. In questo periodo, infatti, la chiesa fu oggetto di estesi interventi che riguardarono sia la struttura architettonica che l'apparato ornamentale. In particolare un fastoso portale, costruito sul lato nord della chiesa, è il segno più tangibile della ricchezza e de prestigio raggiunti dall'abbazia. Gli anni del trapasso dai Normanni agli Svevi, registrano l'apice di una fortuna economica, dovuta a consistenti donazioni, cui succede, nella seconda metà dei XIII secolo, un rapido declino.
In seguito alle incursioni dei Saraceni di Lucera, a varie contese giudiziarie, oltre che all'incuria degli ultimi priori, il complesso fu affidato da Papa Alessandro IV, nel 1260, ai Cavalieri Teutonici, che nel 1327 costruirono l'ospedale e una nuova cinta muraria.
La fine del XIV secolo segnò la decadenza dell'Ordine teutonico, tanto che, nel 1466, a seguito della scissione dell'Ordine, San Leonardo fu affidata in commenda all'ultimo Gran Maestro, Stefano Grube , vescovo di Troia. Seguirono, dal 1484, una serie di vescovi e cardinali commendatari tra i quali quattro componenti della famiglia Caetani, che favorirono l'insediamento dei Frati Minori della provincia di Monte S. Angelo. Infine un decreto di Gioacchino Murat del 1810 mise fine alla vita di un centro che fu nel Medioevo tra i più importanti sia dal punto di vista religioso e assistenziale che da quello artistico.
In una condizione di generale degrado hanno trovato il complesso tanti illustri visitatori, le cui segnalazioni contribuirono a valorizzare il monumento e a far nascere un certo interesse intorno all'abbazia.

 

 

 

 

 

Testi di Alberto Cavallini  per l'Ufficio Docesano Comunicazioni Sociali di Manfredonia - Vieste.