Zone umide

LE ZONE UMIDE DEL GARGANO

Il declino delle zone umide   nel Gargano ( lagune , stagni , paludi ) è inarrestabile. In Italia, ne rimangono 300.000 ettari; 103 aree, come dal censimento del Ministero dell'Ambiente. La loro esistenza è minacciata da bonifiche, cambiamenti climatici, inquinamento, speculazione edilizia, caccia, captazione delle acque e riconversione (uso per acquacoltura intensiva). Nel territorio di Manfredonia esistono due importanti zone umide, ricche di situazioni biologiche ed ambientali: la riserva naturale di Frattarolo , di circa 250 ettari, che occupa la vasca di colmata del fiume Candelaro , e l'attiguo corpo vallivo (di circa 500 ettari) dell'ex- Daunia Risi , di proprietà comunale. Estensioni di canneti, di prati umidi e di chiari d'acqua, dove si alternano giunchi, salicornie, tamerici, tife, canne palustri; nella vegetazione sommersa, crescono la cerostophilla e, in primavera, l'iris e il ranuncolo palustri.
Un patrimonio interessante di specie vegetali, a cui si aggiunge quello animale, ancora più ricco e vario. Con il re della palude, il bufalo domestico, si incontrano uccelli stanziali e di passo, che trovano, nella vegetazione palustre, l'habitat ideale per la sosta e la nidificazione. Oltre l'occhione, la pernice di mare, il greppo, la garzetta, il tarabuso, lo svasso, l'alzavola, il fischione, la folaga, l'anatra selvatica, il germano reale, la marzaiola e tanti altri, è possibile fare "incontri ravvicinati" con alcuni esemplari sempre più rari: il flessuoso airone rosso, il falco pescatore dall'agile volo, la cicogna nera e l'elegante cavaliere d'Italia dalle lunghissime zampe rosse. Esiste anche una vita acquatica animale; specie ittiche di acqua dolce come il pesce gatto, la carpa, la tinca, l'anguilla; non mancano i rettili, tra cui la biscia dal collare che può raggiungere i due metri.

 

 

 

 

 

 

 

Testi di Alberto Cavallini  per l'Ufficio Docesano Comunicazioni Sociali di Manfredonia - Vieste.